La “prima” dell’Alta Langa.
Un debutto in società, un’occasione che promette di restare negli annali della denominazione: l’Alta Langa Docg diventa grande e per la prima volta decide di raccontarsi in un evento – su invito – pensato esclusivamente per i ristoratori, gli enotecari, i sommelier del Nord Ovest.
Per farlo, il Consorzio ha organizzato al Castello di Grinzane Cavour una “prima” dell’Alta Langa per il pomeriggio di lunedì 12 marzo.
Riuniti in una sola, grande degustazione, ci saranno tutti i produttori con le loro cuvée.
Alla “prima” dell’Alta Langa le case storiche, che hanno dato vita al progetto Alta Langa ormai tre decadi fa (Enrico Serafino, Fontanafredda, Gancia, Giulio Cocchi, Tosti, Banfi) ma anche i produttori che hanno unito le forze in questi anni contribuendo con il loro lavoro a strutturare sempre di più la denominazione (Avezza, Bera, Paolo Berutti, Brandini, Bretta Rossa, Colombo Cascina Pastori, Roberto Garbarino, Germano Ettore, Giribaldi, Pianbello).
Non mancheranno le novità, come le “new entry” Contratto e Marcalberto.
Bollicine, queste dell’Alta Langa, che hanno saputo trovare rapidamente un posto d’onore nel panorama della spumantistica nazionale, con una reputazione già consolidata e una qualità assicurata da una base di vigneron consapevoli e da un disciplinare severo e rigoroso: quote altimetriche da alta collina, lunghi tempi di permanenza sui lieviti (minimo 30 mesi), vini esclusivamente millesimati.
La giovanissima Docg, con un’attenta politica di ampliamento concertata con l’assessorato all’Agricoltura della Regione, è passata in pochi anni da un vigneto di 40 ettari agli attuali 150 ettari (saranno 350 nel 2019) estendendosi – e incrementando significativamente il valore dei terreni – nell’ampio territorio dei 146 comuni identificati dal disciplinare tra Cuneese, Astigiano e Alessandrino.
Fin dai suoi esordi, Alta Langa è stato frutto di un accordo basato su un concetto fondamentale: la centralità del territorio.
Il terroir migliore per la crescita delle uve migliori, la regione storica in cui è nato lo spumante italiano, la base di partenza per la promozione e la valorizzazione del vino.
Oggi questo primo punto di forza viene rinnovato nel “Patto con la Terra”, il progetto di studio e ricerca che il Consorzio sta mettendo a punto con Piercarlo Grimaldi, già rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, per difendere le radici storiche e antropologiche delle alte terre di Langa.
Altra linea di sviluppo pone l’accento sulla vocazione gastronomica delle bollicine di Alta Langa: un vino che va ben oltre l’aperitivo o il brindisi, per abbinamenti eleganti con piatti della tradizione piemontese – dai tajarin al tartufo bianco alla fonduta, dai flan di verdure al fritto misto – e per accostamenti riusciti e inaspettati come quelli con il Parmigiano o le grigliate di verdura e di pesce.