
La storia di Vinchio Vaglio inizia nel 1959 con 19 soci.
È la storia dell’amore dei loro abitanti per una terra difficile, magra, dai pendii accentuati; una terra le cui vigne scoscese e a strapiombo ai margini dei boschi sono state educate a prezzo di fatiche inenarrabili, dove ogni goccia di vino equivale a mille (e forse son poche) gocce di sudore versato. Ma è proprio con quello che la vigna sa dare che tanta dedizione viene ripagata; questi filari sono capaci di consegnare alle laboriose mani degli uomini uve rare ed eccezionali.
Perché su queste colline il sole brilla tutta la giornata, le brine e la nebbia sono assenti e il filare fa ombra solo a sé stesso dall’alba al tramonto.
Su queste colline nascono i grandi vini.
La cooperativa ad oggi conta su 192 soci conduttori di circa 470 ettari di vigneto, con una netta prevalenza di Barbera. Non a caso la cantina si definisce “Il Nido della Barbera”.
Da qualche decennio però, lo spumante ha fatto capolino nelle intenzioni aziendali, e quando lo ha fatto è stato con l’immancabile ricerca della qualità e dell’innovazione. L’Alta Langa percorre felicemente la via non solo della qualità, ma anche dell’utilizzo più appropriato dei vitigni internazionali, ormai cittadini di diritto del Piemonte, Chardonnay e Pinot Nero. Nel caso della Cantina sono stati gli stessi vignaioli dei vigneti più vocati a suggerirne la produzione.