
La storia di Coppo è radicata nella patria dello spumante italiano e si lega indissolubilmente a quella del Monferrato in Piemonte.
Coppo azienda fondata a Canelli (Asti) nel 1892, il cui testimone è passato alla famiglia Lanci – Soldadino nel 2021, da oltre 130 anni ha per missione la produzione di vini vocati alla massima espressione della specificità del territorio.
La ricerca della qualità, il rispetto delle uve autoctone, l’innovazione a supporto della tradizione e l’affidabilità sono i suoi valori fondanti.
Le storiche cantine in cui nascono e riposano i vini sono state dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2014.
Canelli e il Monferrato in Piemonte
La storia e la visione di Coppo sono indissolubilmente legate a Canelli, patria dello spumante italiano, e alle colline del Monferrato in Piemonte, una delle zone più connotate sulla mappa del vino italiano e mondiale.
Le vigne e i vini
Le vigne si estendono per 52 ettari nelle zone di Canelli, Agliano Terme, Castelnuovo Calcea, Gavi e fino a Barolo, nelle Langhe. Inoltre, fin dalle origini, Coppo rinnova la cura del più tipico vitigno canellese, il Moscato, supportando la tradizione spumantiera e l’attenzione al Moscato d’Asti.
Il riconoscimento internazionale si consolida, a partire dagli anni Ottanta, intorno all’opera di valorizzazione dei vitigni Barbera e Chardonnay di cui Pomorosso, Monteriolo e le due Riserva della Famiglia rappresentano le interpretazioni di maggior pregio.
Coppo è stato promotore di Nizza DOCG e Alta Langa DOCG, denominazioni che hanno riconosciuto più elevati standard per la produzione, rispettivamente, di vini barbera e di vini spumante metodo classico in Piemonte.
Le cantine Unesco
I vini Coppo nascono e riposano in storiche cantine dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità nel 2014. Edificate a partire dal XVIII secolo come piccole cantine di conservazione, rimaneggiate e ingrandite nel corso del 1800 e del 1900 fino alle ristrutturazioni e alle sistemazioni moderne, si sviluppano sotto la collina di Canelli per 5 mila metri quadrati e fino a 40 metri di profondità.
L’obiettivo dei recenti progetti di ristrutturazione voluti dalla nuova proprietà è la conservazione delle cantine storiche per renderle visitabili agli appassionati di tutto il mondo perché testimonianza del patrimonio dedicato al vino, alla sua storia e al lavoro dell’uomo.